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Le diverse patologie collegate alle alterazioni del ciclo mestruale

Dopo aver trattato l’argomento delle alterazioni del ciclo mestruale diamo adesso uno sguardo alle patologie più comuni collegate all’insorgenza ad alterazioni del ciclo mestruale, esaminando le loro principali caratteristiche in modo da aiutarvi a individuare potenziali anomalie che potrebbero richiedere un controllo da parte del personale medico specializzato.

Patologie e squilibri più diffusi connessi alle alterazioni del ciclo mestruale

Sindrome dell’Acromegalia

L’Acromegalia è una malattia connessa alla sproporzionata secrezione dell’ormone della crescita (Ormone GH) che si verifica in età adulta e che può comportare anche alterazioni nel ciclo mestruale. Questo tipo di patologia comporta alterazioni del fisico che si manifestano con lentezza ma in modo progressivo, in associazione a diversi tipi di sintomi e a complicazioni del metabolismo, con problematiche a carico degli organi interni che si ingrossano, fenomeno noto con il nome di visceromegalia. Tra le conseguenze e implicazioni possono esserci: una minore tolleranza al glucosio con presenza di diabete, cefalea cronica, disturbi alla vista, complicazioni di tipo cardiaco o reumatico, ipertensione e insorgenza di cancro relativo al tratto gastro-intestinale. Se nella donna l’Acromegalia può provocare alterazioni del ciclo mestruale, nell’uomo può causare disfunzione erettile.

Squilibri ormonali

Quando parliamo di squilibri ormonali ci riferiamo ad un’alterazione a carico dei valori ormonali o della loro funzione all’interno dell’organismo. Oltre ad essere collegati a disfunzioni e irregolarità nel ciclo mestruale, valori ormonali in eccesso o in difetto possono causare una vasta sintomatologia e vari disturbi, per esempio un senso di stanchezza costante, caduta dei capelli, tachicardie anche a riposo, instabilità nell’umore, irritazione senza motivo, scompensi di tipo metabolico che interessano i valori di glicemia e ipercolesterolemia, problemi nella concentrazione, variazioni per l’appetito, insonnia, problemi di ritenzione idrica e infertilità. Inoltre, lo squilibrio ormonale può anche comportare problemi all’intestino, cefalea, variazione della libido/desiderio sessuale e invecchiamento precoce della pelle.

Lo Studio Medico Petrazzuoli, con il suo Staff di professionisti specializzati, gestisce con successo ogni tipo di problematica relativa alle alterazioni ormonali attraverso protocolli terapeutici finalizzati al garantire il perfetto stato di salute del paziente. I nostri Medici, dopo un’accurata prima valutazione, si avvalgono di analisi articolate, approfondite e complete che hanno la funzione di approfondire la diagnosi. Tenendo conto della situazione, del tipo di disturbo e dei risultati dei test diagnostici, sarà possibile elaborare la migliore terapia per il pieno recupero della salute della persona.

Ipertiroidismo o patologia di Graves

Abbiamo un caso di ipertiroidismo quando si riscontra nelle analisi del sangue, una presenza massiva di tiroxina, t4 e triiodotironina, t3, gli ormoni tiroidei. Si verifica maggiormente nelle donne ed ha caratteristiche di ereditarietà. La presenza in eccesso degli ormoni collegati all’ipertiroidismo comporta, oltre alle alterazioni del ciclo mestruale, anche problemi metabolici con possibile perdita di peso ponderale, squilibri della frequenza cardiaca, eccessiva sudorazione, irritabilità, tremori, disturbi intestinali, debolezza a livello dei muscoli, insonnia, capelli fragili e pelle che si assottiglia.

L’Ipotiroidismo o tiroidite di Hashimoto

L’ipotiroidismo è un disturbo causato dalla scarsa produzione di ormoni da parte della tiroide. Anche se nella sua fase iniziale non provoca sintomi troppo evidenti, non adeguatamente curato o lasciato durare troppo a lungo può certamente causare problemi di salute complessi. Oltre al ciclo mestruale con flusso abbondante, in presenza di ipotiroidismo o tiroide di Hashimoto abbiamo diversi disturbi e sintomatologie. Fra queste, stanchezza cronica, costipazione, eccessiva risposta al freddo, viso e palpebre gonfie, pelle secca e pallida, crampi frequenti ai muscoli, raucedine, colesterolo alto, depressione, problemi della memoria, capelli fragili, ritmo cardiaco lento e accumulo di liquido nella zona sottocutanea.

Il Lupus eritematoso sistemico

Il Lupus eritematoso di tipo sistemico è una patologia infiammatoria a carattere cronico, multisistemica e autoimmune che può essere collegata ad alterazioni del ciclo mestruale. Il sistema immunitario, che di norma agisce contro i patogeni esterni, in questo caso attacca l’organismo della persona provocando uno stato infiammatorio generale. Non si conoscono con precisione le cause del Lupus eritematoso sistemico, ma fra queste rientrano i valori ormonali, che come sappiamo sono spesso collegati alle disfunzioni del ciclo. Infatti, oltre alle alterazioni del ciclo mestruale, i sintomi più comuni che segnalano la presenza del Lupus eritematoso possono essere l’aumento della VES, l’anemia, dolori sia muscolari che articolari, febbre, mal di testa, linfonodi infiammati, nausea e sangue nelle urine.

Meningite

La meningite è un’infiammazione di tipo acuto che colpisce le meningi, cioè le membrane che rivestono sia il cervello che il midollo spinale, causata dal batterio del meningococco. Nelle donne in età fertile, un’alterazione del ciclo mestruale può essere uno dei sintomi che indicano la presenza del meningococco, ma ovviamente sono presenti numerosi altri sintomi. Tra i più evidenti troviamo forte mal di testa con irrigidimento della zona posteriore del collo, febbre molto alta, assopimento, nausea e convulsioni. Come prevenzione al rischio di contrarre la meningite, vaccinarsi risulta al momento la soluzione più idonea. In base alla storia del paziente e alle sue caratteristiche il medico deciderà che tipo di vaccino prescrivere.

Il tumore dell’ovaio, della cervice e dell’endometrio

Questo genere di tumori, essendo collegato all’apparato riproduttivo della donna, può comportare una mestruazione precoce (menarca) ma anche ad altre irregolarità del ciclo mestruale. Il tumore dell’ovaio può assumere forme diverse di tipo benigno, intermedio o maligno. Purtroppo la sua diagnosi è spesso tardiva quando cioè si è già esteso all’intero addome. Le statistiche ci dicono che viene diagnosticato precocemente ovvero quando è ancora circoscritto alle ovaie, solo nel 20% dei casi. Ciò avviene perché in genere i sintomi di questa neoplasia non sono facilmente identificabili al punto che possono essere confusi come semplici difficoltà digestive o problemi all’addome causati da motivi diversi. Il tumore della cervice uterina, invece, è una patologia causata da uno sviluppo anomalo e senza controllo di alcune cellule che si trovano in un punto preciso di questa giunzione e che mutano, diventando maligne. Fra le sintomatologie del tumore alla cervice uterina può esserci anche un sanguinamento anomalo fuori dal ciclo mestruale, oltre a perdite vaginali fuori dalla norma sia per il colore che per la densità e dolore alla pelvi, oppure dolore o sanguinamento nel corso del rapporto sessuale. Il tumore dell’endometrio interessa il corpo dell’utero e nasce dalle ghiandole della mucosa che lo rivestono. Questo tipo di tumore ad oggi è quello più diffuso in merito alle affezioni dell’apparato genitale nella donna anche se, fortunatamente, il tasso di mortalità è di molto inferiore a quello legato al tumore dell’ovaio e della cervice. Il tumore dell’endometrio colpisce le donne tra i 55 e i 65 anni e raramente (solo il 20%) si presenta prima dell’inizio della menopausa. Nella maggioranza dei casi si tratta di un tumore che si manifesta anche con un sanguinamento vaginale anomalo rispetto a quello del normale flusso mestruale, e fra i fattori di rischio troviamo anche la mestruazione precoce (menarca), oltre alla presenza di ovaio policistico, obesità e utilizzo prolungato di estrogeni (non progestinici) o di tamoxifene (farmaco per il tumore al seno). Il tumore dell’endometrio può essere risolto facendo ricorso alla chirurgia poiché non risulta che ci sia una buona risposta alla radioterapia.

Endometriosi

L’endometriosi è un’alterazione delle cellule presenti nella cavità dell’utero non ancora completamente studiata a causa della sua complessità e delle problematiche presenti per diagnosticarla in modo corretto. Si potrebbe definire come una sorta di infiammazione di tipo cronico ma benigno che interessa gli organi genitali della donna e l’area del peritoneo pelvico, una patologia piuttosto comune che interessa le donne fra i 25 e i 35 anni di età. Dal momento che l’endometriosi è una malattia molto spesso priva di sintomi, la sua individuazione avviene tramite comuni visite di controllo dal ginecologo.  Fra i sintomi dell’endometriosi, quando presenti, oltre a un ciclo mestruale doloroso (dismenorrea) può esserci dolore alla pelvi, specie nella fase pre-mestruazione e dolore nel corso del rapporto sessuale. In alcuni casi il dolore viene avvertito anche durante l’espulsione delle feci. Dunque è proprio il dolore a costituire il segnale della presenza di un problema da verificare tramite la visita di uno specialista.

Le cisti ovariche

Le cisti ovariche sono delle bolle o sacche all’interno delle quali si trova materiale di tipo liquido o solido, che possono formarsi sia all’interno che all’esterno delle ovaie. Nella maggioranza dei casi si tratta di cisti di piccole dimensioni e non pericolose. In altre occasioni, invece, possono essere di dimensioni maggiori, più dolorose o, nei casi peggiori essere il segnale della presenza di un tumore maligno delle ovaie.

Per comprendere esattamente qual è la natura della ciste ovarica e capire con precisione se siamo di fronte ad un tumore benigno o maligno sono necessarie una visita ginecologica approfondita e una ecografia transaddominale o transvaginale. Questa patologia è piuttosto diffusa poiché dalle statistiche risulta che, le donne in età fertile e circa il 20% di quelle in menopausa, sviluppa una o più cisti ovariche. Le cisti ovariche prive di sintomi non hanno necessità di alcun tipo di trattamento mentre in caso di sintomi è necessario prestare maggiore attenzione controllandole con costanza e, nel caso fossero di dimensioni considerevoli o di tipo maligno, utilizzare senza indugio la chirurgia per l’asportazione. Come sempre, anche nel caso delle cisti ovariche un’analisi approfondita della storia clinica personale della paziente, insieme agli esami clinici per verificare la tipologia delle alterazioni del ciclo mestruale presenti, sono la migliore formula per individuare e risolvere la patologia.

Difetti della coagulazione (patologia di Von Willebrand)

I problemi di coagulazione relativi alla patologia di Von Willebrand evidenziano una patologia di tipo ereditario causata da un’alterazione di tipo quantitativo, funzionale o strutturale di uno degli elementi che agiscono nella prima fase dello sviluppo della coagulazione.

Nello specifico la patologia di Von Willebrand è una conseguenza della mutazione genetica del cromosoma 12. Da questa anomalia ne deriva una irregolarità dell’emostasi basilare da cui originano sia un sanguinamento che persiste per un tempo lungo, sia una diminuzione del fattore VIII relativo alla coagulazione. La patologia di Von Willebrand interessa sia i pazienti maschi che le femmine in forme cliniche diverse, e nella donna si presenta con alterazioni del ciclo mestruale. È caratterizzata dalla presenza di eventi emorragici causati da insufficienza dell’emostasi di tipo primario, sia con emorragie spontanee come le epistassi in recidiva e le metrorragie che possono essere causate da danni di tipo traumatico, oppure come conseguenza di interventi chirurgici invasivi come la tonsillectomia o l’adenoinectomia. La malattia di Von Willebrand presenta un sanguinamento di tipo ed entità variabile e comprende sia il sanguinamento delle gengive, sia gli ematomi superficiali, sia le ecchimosi che le emorragie del tratto gastrointestinale.

La patologia infiammatoria pelvica

La patologia infiammatoria della pelvi è un’altra alterazione che coinvolge il ciclo mestruale della donna. Può provocare un tipo di infezione che si sviluppa nell’apparato genitale della paziente e di norma è dovuta ad una migrazione dei batteri dalla vagina fino all’utero, alle tube di Falloppio e al peritoneo.

L’infiammazione pelvica, se non trattata nel modo adeguato, può causare seri danni all’apparato riproduttivo della paziente arrivando anche a pregiudicarne la fertilità. Il grado di rischio aumenta tante volte quanto la malattia si ripresenta, e può portare anche alla cosiddetta gravidanza extrauterina. Purtroppo, di norma, questa patologia è quasi del tutto asintomatica almeno nell’80% dei casi.  I sintomi, quando presenti, si manifestano con dolori alla parte bassa del ventre, difficoltà nella minzione, febbre, perdite vaginali con cattivo odore, sanguinamento anomalo e dolore durante i rapporti sessuali. La sua trasmissione avviene sia con rapporti sessuali non opportunamente protetti, sia durante il parto, nel corso di un aborto spontaneo, durante l’interruzione di gravidanza oppure a seguito dell’utilizzo della spirale come contraccettivo. L’alterazione del ciclo mestruale provocata dall’infiammazione della pelvi può essere risolta, in genere, con l’utilizzo di una terapia antibiotica, sospendendo preferibilmente i rapporti sessuali nel frattempo. Per questa patologia è raro che si debba ricorrere all’intervento chirurgico.

Sindrome dell'ovaio policistico

La sindrome dell’ovaio policistico detta anche PCOS è uno squilibrio di tipo endocrino che si presenta in genere nel periodo della fase riproduttiva della donna. È una patologia alquanto comune che coinvolge il 5 o 10% delle donne che si trovano in età fertile e che può condizionare in modo negativo sia il metabolismo che la capacità riproduttiva della paziente. Ci troviamo in presenza di ovaio policistico quando si manifesta un ciclo mestruale irregolare o assente, cicli estremamente brevi o troppo lunghi con conseguente alterazioni ovulatorie, che influiscono sulla fertilità della donna. Inoltre, l’ovaio policistico, può provocare anche una di queste due anomalie o entrambe:

  • evidenti segni di iperandrogenismo (l’aumento degli ormoni maschili) che provocano l’aumento della peluria su viso e corpo (irsutismo), insorgenza di acne e alopecia (pochi capelli con forti fragilità). L’iperandrogenismo inoltre, è all’origine della inefficace maturazione dei follicoli cosa che preclude l’ovulazione e favorisce l’aumento del rischio legato alla sindrome metabolica;
  • presenza di ovaie policistiche nell’ecografia (ovaie più grandi della norma che contengono un numero rilevante di follicoli di piccole dimensioni).

Dal momento che l’ovaio policistico è una patologia legata al periodo fertile della donna, in genere i sintomi di presentano al momento della prima mestruazione (menarca) ma è probabile che possano fare la loro comparsa anche anni dopo. La sindrome dell’ovaio policistico viene curata in modo diverso a seconda di come si manifesta. Per far fronte al disturbo dell’iperandrogenismo a volte si può prescrivere la pillola anticoncezionale. Per le pazienti che hanno irregolarità e alterazioni del ciclo mestruale e che vorrebbero una gravidanza si procede cercando di favorire l’ovulazione con diversi protocolli terapeutici tarati a seconda dell’età e dal lasso di tempo in cui si ricerca la gravidanza suggerendo l’attività fisica per favorire il calo di peso, una migliore qualità di vita con uno stile più sano e l’assunzione di farmaci mirati allo scopo che il medico valuterà in base alla situazione.

Patologie legate all'alterazione del ciclo mestruale: quando rivolgersi al medico

Come buona norma ogni donna dovrebbe sottoporsi ad un controllo presso il proprio ginecologo almeno una volta all’anno. È bene consultare il proprio specialista nel caso si presentino uno o più dei sintomi che seguono:

  • perdita di sangue o altre perdite che si verificano tra un ciclo e l’altro;
  • perdita di sangue o perdite a seguito di un rapporto sessuale;
  • perdita di sangue durante la gravidanza;
  • perdita di sangue o perdite diverse dopo la menopausa;
  • dolore diffuso;
  • ciclo mestruale che dura oltre i 7 giorni oppure è molto abbondante;
  • perdite di tipo irregolare o con cattivo odore;
  • stati febbrili associati agli altri disturbi;
  • aumento o calo di peso improvviso;
  • riduzione anomala del volume del seno.

Un’alterazione del ciclo mestruale non sempre è un’anticipazione di un problema che riguarda l’organismo. Se però si verificano modifiche sostanziali a livello fisico, è fondamentale rivolgersi al ginecologo per determinare quali siano le cause responsabili delle disfunzioni rilevate.

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Articolo scritto da:

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2 Commenti

  • Marcella vitali Rispondi

    Buongiorno mi chiamo Marcella e ho 35 anni ho un problema che ho da qualche mese, io ho sempre avuto un ciclo regolare e senza particolari problemi, ma negli ultimi mesi due giorni prima del ciclo ho degli attacchi di emicrania anche se prendo le pastiglie non mi passa e poi ho dei dolori hai linfonodi del collo precisamente sotto le orecchie. Può essere una cosa normale grazie mille per la vostra attenzione cordiali saluti Marcella

    • Centro Medico Petrazzuoli Rispondi

      Salve, ci contatti per prenotare una visita, siamo a Caserta. Saluti

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