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Alterazioni del ciclo mestruale, cosa fare?

Le alterazioni del ciclo mestruale possono essere definite come irregolarità che si manifestano in vari modi come la totale assenza del ciclo ogni mese, oppure la sua comparsa più volte nell’arco dei trenta giorni, quando il flusso è molto abbondante e prolungato o se si manifesta in modo improvviso. Può accadere che a queste alterazioni corrispondano patologie più o meno serie, ed è importante sapere quali sono e in che modo possono influire sulla regolarità del ciclo mestruale.

Le varie tipologie di irregolarità o alterazioni del ciclo mestruale

Le irregolarità del ciclo mestruale possono suddividersi in tre gruppi differenti:

  • alterazioni del ritmo, dove la cadenza del ciclo è irregolare, ovvero oligomenorrea, polimenorrea e amenorrea;
  • alterazioni a carico della quantità e della durata del ciclo, ovvero ipomenorrea, ipermenorrea e menorragia;
  • alterazioni che si verificano al momento dell’arrivo del ciclo, ovvero metrorragia e menometrorragie.

Ora esamineremo le diverse tipologie più in dettaglio e forniremo qualche indicazione utile riguardo alle patologie che possono essere collegate a ognuna di esse o anche a più tipi di irregolarità del ciclo mestruale.

Alterazioni del ciclo mestruale e patologie correlate

Le variazioni che interessano il ciclo mestruale possono essere il campanello di allarme che segnala potenziali disturbi o patologie. Vediamo insieme le principali disfunzioni prima di scoprire quali possono essere, invece, le diverse patologie riconducibili a tali alterazioni.

Alterazioni del ritmo nel ciclo mestruale

Come abbiamo visto, l’alterazione del naturale ritmo del ciclo mestruale si può manifestare con tre diverse tipologie di irregolarità. L’oligomenorrea si verifica quando il ciclo si presenta con del ritardo, la polimenorrea è una anticipazione del ciclo mentre con amenorrea si intende una vera e propria assenza del ciclo mestruale. Vediamole ora in dettaglio.

Oligomenorrea

L’oligomenorrea è un’irregolarità del ciclo mestruale che colpisce le donne in età fertile. Con questa disfunzione le mestruazioni sono caratterizzate da un flusso scarso e di lunga durata. Possiamo parlare di oligomenorrea quando il ciclo si verifica ad un intervallo di oltre 35 giorni (senza superare i 90 perché a questo punto di tratterebbe di amenorrea). Non dobbiamo dimenticare, e più avanti lo vedremo in dettaglio, che le alterazioni del ciclo mestruale possono essere la cassa di risonanza di alcune patologie latenti come squilibri della tiroide, il diabete o la sindrome dell’ovaio policistico oppure a terapie con farmaci antipsicotici o antipiretici. Anche un’eccessiva attività sportiva concorre alla manifestazione di questa patologia, così come ne possono evidenziare gli effetti alcuni problemi legati all’alimentazione (anoressia nervosa o bulimia).

Polimenorrea

La polimenorrea è un’alterazione del ciclo mestruale caratterizzata da mestruazioni più ravvicinate rispetto alla norma. La cadenza regolare della mestruazione è quella che va dai 26 ai 36 giorni di distanza tra i due cicli. In caso di polimenorrea invece, questo intervallo si riduce accorciandosi sensibilmente. Si parla di polimenorrea se questo disagio si ripete per diversi cicli nel tempo.

Polimenorrea cause:

La polimenorrea può essere riconducibile a fattori di costituzione fisica nella donna, cioè slegata da eventuali patologie. In altre circostanze, invece, può essere causata da alterazioni di tipo endocrino come anomalie che interessano il collegamento dell’ipotalamo con ipofisi e ovaio, una sovrapproduzione di prolattina, insufficienza progestinica, disfunzioni a carico della tiroide. La presenza di polimenorrea potrebbe inoltre sollevare il dubbio di essere di fronte a patologie di tipo ginecologico come l’endometriosi o altri tipi di neoplasie all’utero come fibromi o polipi (alla cervice o dell’endometrio). Da non escludere anche come segnale di uno stato che anticipa la menopausa.

Amenorrea

L’amenorrea è un’alterazione del ciclo mestruale in cui c’è una totale assenza mestruazioni. In genere si divide in:

  • amenorrea primaria (quando la donna fino ai sedici anni di età non ha mai avuto una mestruazione), dovuta ad alterazioni congenite a carico dell’utero, delle ovaie o della vagina o a squilibri di tipo cromosomico (ad esempio nella sindrome di Turner);
  • amenorrea secondaria (nel caso in cui il ciclo mestruale che si presentava con una certa regolarità, si interrompe e scompare).

Sono maggiormente interessate da questa patologia le donne colpite da problemi legati all’alimentazione, con un indice di massa corporea estremamente basso oppure eccessivo o le sportive che praticano un rigido allenamento. Con l’assenza dell’ovulazione è ovviamente impedito il concepimento e, in presenza di amenorrea per lungo tempo con bassi valori degli estrogeni, la donna corre il rischio di sviluppare osteoporosi. Tralasciando le fasi in cui l’amenorrea è normale, come in caso di gravidanza, durante l’allattamento, in menopausa o mentre si assumono contraccettivi, la scomparsa delle mestruazioni potrebbe essere la conseguenza dell’assunzione di particolari farmaci come gli antidepressivi, gli antipertensivi, farmaci chemioterapici o antipsicotici. Non ultime, altre cause potrebbero essere un forte stress, un forte dimagrimento o scompensi ormonali (causati per esempio da ovaio policistico, ipertiroidismo, ipotiroidismo, tumori di tipo benigno all’ipofisi o menopausa anticipata). Oltre a queste cause, l’amenorrea potrebbe essere dovuta allo sviluppo di aderenze a carico dell’utero come conseguenza di numerosi raschiamenti. Altre manifestazioni legate a questa alterazione del ciclo mestruale possono essere la presenza di cute e capelli grassi, caduta dei capelli, acne, ipertricosi (eccessiva formazioni di peluria specialmente sul viso), sterilità o galattorrea (escrezione dai capezzoli di siero simile al latte).

Alterazioni nella durata e quantità del ciclo mestruale

Anche le alterazioni del ciclo mestruale che influenzano la quantità e la durata delle mestruazioni si possono dividere in tre tipologie. Quando ci troviamo di fronte a mestruazioni scarse si parla di ipomenorrea, con mestruazioni copiose abbiamo invece la ipermenorrea, mentre nel caso di mestruazioni che durano più a lungo parliamo di menorragia. Anche in questo caso vale la pena affrontarle in dettaglio.

Ipomenorrea

L’alterazione del ciclo mestruale definita “ipomenorrea” caratterizza un ciclo mestruale scarso e di durata limitata. Se l’ipomenorrea si presenta come un caso sporadico non deve preoccupare. In caso contrario, invece, se il ciclo mestruale breve si protrae nel tempo e diventa una disfunzione periodica (se la donna non si trova in pre-menopausa) diventa necessario effettuare delle analisi approfondite.

Anche in questo caso dobbiamo distinguere tra “ipomenorrea primaria”, dovuta ad un’anomalia di tipo anatomico dell’utero o come conseguenza di ipoplasia (sviluppo insufficiente dell’utero) e “ipomenorrea secondaria”, la più frequente causata da eccessivo stress psico-fisico originato da traumi importanti come un lutto, denutrizione, aborto spontaneo o eccessivo allenamento sportivo. È buona norma indagare a fondo le motivazioni dell’ipomenorrea, specialmente quando il disturbo si cronicizza proprio perché questo tipo di alterazione del ciclo mestruale potrebbe essere il segnale di altre patologie nascoste come infiammazioni, lesioni a carico dell’endometrio o squilibri ormonali o della tiroide. Una visita dal ginecologo sarà utile specialmente per le donne in età fertile al fine di controllare, in assenza delle patologie sopra descritte, che non vi siano difficoltà legate al concepimento.

Ipermenorrea

L’alterazione del ciclo mestruale denominata “ipermenorrea” è caratterizzata da un flusso mestruale abbondante (regolare nella cadenza mensile) che si presenta con un ciclo mestruale lungo ovvero oltre i canonici 7 giorni. Le cause che determinano questo disturbo sono varie e sono da analizzare tenendo presente se si manifesta in modo isolato oppure come avvisaglia di altri tipi di patologie. Una corretta diagnosi deve considerare la presenza eventuale di problemi come polipi endometriali, tumori endometriali, miomi dell’utero, cisti ovariche o squilibri di tipo ormonale. Proprio per la complessità di questa patologia è necessaria un’attenta analisi del singolo caso riferibile alla paziente. Una delle dirette conseguenze dell’ipermenorrea, dovute all’eccesiva perdita di sangue nel lungo periodo è una forma di anemia definita anemia sideropenica, che produce un abbassamento considerevole dei livelli di ferro con le problematiche che ne seguono. Una prescrizione medica mirata al reintegro del ferro potrà risolvere questa carenza.

Menorragia

La menorragia è un’alterazione del ciclo mestruale che presenta flusso mestruale molto abbondante e che si protrae per lungo tempo, oltre quindi la regolare durata di una settimana. L’eccessiva perdita di sangue, unita al sopraggiungere di forti crampi, porta all’insorgere di uno stato di prostrazione che condiziona la routine quotidiana della paziente e, in alcuni casi, anche casi di anemia importante e problemi di spossatezza. Un buon 30% delle donne tra i 12 e i 51 anni di età è soggetta a questo disturbo. Le cause di tipo iatrogeno (in questo caso legati all’assunzione di farmaci particolari) sono riconducibili all’utilizzo di farmaci chemioterapici, di corticosteroidi, anticoagulanti o contraccettivi ad uso intrauterino. Inoltre, come causa della menorragia, possiamo avere anche malattie di tipo ginecologico come fibromi o polipi dell’utero oppure la presenza della malattia di Von Willebrand.

Possono causare menorragia anche malattie di tipo endocrinologico come l’obesità, l’insulino-resistenza o la sindrome dell’ovaio policistico. Altre patologie possono dare luogo a menorragia, tra queste troviamo malattie a carico del fegato, problemi ai reni, adenomiosi o cancro delle ovaie o dell’utero.

Alterazioni che si verificano con l’arrivo del ciclo mestruale

Abbiamo infine due diverse alterazioni riscontrabili al momento dell’arrivo del ciclo, ovvero il verificarsi di perdite irregolari impreviste, che vengono classificate come metrorragia oppure, nei casi in cui si riscontrano perdite tra un ciclo e l’altro e mestruazioni che durano a lungo, come menometrorragie.

Metrorragia

La metrorragia è un’alterazione del ciclo mestruale che si verifica nel periodo di tempo che intercorre tra un ciclo e il successivo. Di norma questa patologia riguarda in prevalenza le donne in età fertile ma si sono verificati dei casi sia nel periodo puberale sia dopo la menopausa. In ogni caso questa patologia richiede un’analisi molto approfondita poiché la presenza sanguinamento imprevisto e copioso potrebbe essere un’avvisaglia della presenza di un carcinoma. Le cause più frequenti che stanno all’origine della metrorragia sono comunque infiammazioni a carico dell’utero, fibromi, polipi alla cervice, tumori di tipo maligno, varie alterazioni (funzionali e di regolazione) del ciclo mestruale, problemi legati alla coagulazione del sangue, intossicazione da metalli pesanti e malattie cardiache.

Menometrorragia

La menometrorragia è un’anomalia del ciclo mestruale caratterizzata da sanguinamento eccessivo al di fuori del ciclo mestruale o sanguinamento dopo la menopausa, ed è presente nella donna in età fertile.

La caratteristica della menometrorragia, infatti, è che durante il ciclo mestruale non si notano anomalie nel flusso del sangue. Le motivazioni che stanno alla base di questa patologia possono essere sia di natura organica (fibromi, endometriosi, tumori o polipi della cervice) che di tipo funzionale (alterazioni ormonali e ispessimento dell’endometrio che causa emorragie). Uno dei sintomi più comuni, unitamente al sanguinamento è la presenza di dolore alla pelvi.

Un’alterazione del ciclo mestruale non sempre è un’anticipazione di un problema che riguarda l’organismo. Se però si verificano modifiche sostanziali a livello fisico, è fondamentale rivolgersi al ginecologo per determinare quali siano le cause responsabili delle disfunzioni rilevate.

A volte perdite di modesta entità possono essere risolte con l’utilizzo di farmaci antinfiammatori di tipo non steroideo. L’eventuale anemia causata dal flusso abbondante del ciclo potrebbe richiedere l’assunzione di integratori a base di ferro. Se si riscontrano alterazioni di tipo ormonale o altre patologie sarà ovviamente lo specialista a stabilire la terapia farmacologica dopo aver prescritto gli esami diagnostici necessari.

Siamo consapevoli che questa lista di alterazioni del ciclo mestruale non sia esaustiva ecco perché consigliamo alle nostre pazienti di rivolgersi con fiducia agli specialisti di Ginecologia dello Centro Medico Petrazzuoli per esaminare con serenità sintomi o quanto altro possa emergere in sede di analisi, certe che saranno elaborate le migliori soluzioni per risolvere qualunque tipo di patologia.

Articolo scritto da:

Centro Medico Petrazzuoli


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