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Apnee notturne nei bambini, cosa fare

I bambini in tenera età hanno difficoltà nell’esternare i propri disagi fisici, i propri malesseri e spesso non sono in grado di comunicarli ai genitori in modo corretto. Per questo motivo è fondamentale che i genitori o le persone di riferimento che si occupano dei piccoli, riescano a vigilare e a controllare il loro benessere psico-fisico, così che sia possibile agire tempestivamente e pianificare una visita pediatrica nel momento in cui si manifestano delle alterazioni nel comportamento del bambino, specie se molto piccolo.

Chiaramente questo tipo di attenzione può essere applicata in modo molto più agevole nel corso della giornata, quando i genitori possono controllare il bambino mentre gioca o durante le altre attività che svolge ma, per quanto riguarda la notte, quando tutta la famiglia dorme, potrebbe risultare più difficile vigilare sul piccolo. Specialmente nei primissimi anni di vita occorre prestare molta attenzione alla qualità del sonno del bambino e di come si comporta durante il riposo poiché, dalle eventuali alterazioni del sonno, possono scaturire problematiche che non devono essere trascurate. Possono essere disturbi anche non gravi ma che devono essere comunque gestiti con rapidità. L’esempio più classico che rientra in questa casistica di disturbi è quello delle apnee notturne dei bambini. Forse qualche genitore avrà notato, in alcuni casi, che il respiro del proprio bambino all’improvviso sembra interrompersi. Si tratta di una manciata di secondi che però al genitore possono sembrare infiniti. In questi momenti il respiro del piccolo si blocca e dopo poco riprende il suo ritmo naturale. Quando questo disturbo si manifesta è molto importante consultare un pediatra esperto. Analizziamo meglio le caratteristiche delle apnee nei bambini.

Che cosa sono le apnee notturne nei bambini

Le apnee notturne nei bambini fanno la loro prima comparsa nella vita dei piccoli intorno ai 6 anni. Questa disfunzione è caratterizzata da un blocco del respiro durante il sonno del bambino, che ha una durata variabile: dai 10 secondi fino addirittura a circa 1 minuto. Tale interruzione è causata da un’occlusione delle vie respiratorie superiori (le narici, la bocca, la faringe e la laringe).

Dunque le apnee notturne nei bambini possono essere descritte come un problema del sonno dove il respiro del piccolo risulta in parte o totalmente bloccato mentre dorme, anche più di una volta. Tale disturbo è causato da una sorta di riduzione delle vie aeree nei piccoli pazienti dovuto molto spesso da un ingrossamento anomalo di tonsille o adenoidi.

Per ottenere una corretta diagnosi e un’accurata valutazione quando vi sia il sospetto che il bambino soffra di disturbi del sonno, è indispensabile eseguire una polisonnografia pediatrica. Tale esame, infatti, è assolutamente indispensabile per analizzare la respirazione del bambino mentre dorme, svolgendo un accertamento molto accurato delle apnee che si verificano.

Realizzare una diagnosi precoce è molto importante perché permette di individuare con largo anticipo il problema e di stabilire la terapia migliore, allo scopo di evitare eventuali complicazioni che potrebbero compromettere lo sviluppo armonico del bambino e di conseguenza il suo stesso comportamento.

OSAS, l’apnea ostruttiva del sonno nei bambini: di che cosa si tratta

Le apnee notturne sono patologie presenti sia negli adulti che nei bambini e per questi ultimi si tratta di disturbi piuttosto comuni.

Per OSAS, acronimo derivato dall’inglese (OSAS –  Obstructive Sleep Apnea Syndrome) si intende un’apnea del sonno di tipo ostruttivo che si manifesta quando il bambino sospende in modo parziale o completo il respiro mentre dorme e ciò gli accade in modo ciclico. Per quanto riguarda le apnee notturne nei bambini, dobbiamo differenziare la sindrome OSAS che interessa i bambini, da quella specifica che invece coinvolge i neonati.

Le apnee notturne dei neonati

Nei bambini appena nati l’apnea che si verifica durante il sonno può essere considerata come un automatismo positivo attraverso il quale il cervello del piccolo riesce a controllare il respiro. Tale meccanismo si traduce in concreto nel respiro irregolare altrimenti definito “respirazione periodica”. La caratteristica della respirazione periodica è quella di manifestarsi con una successione di respiri corti e respiri più lunghi intervallati da apnee nell’ordine di diversi secondi. Sebbene questa alterazione del respiro possa suscitare nei genitori una certa preoccupazione, non ci sono dei reali motivi per cui spaventarsi. Le varie cadenze del respiro possono essere considerate più che normali e troveranno la loro regolarità stabile mano a mano che il piccolo cresce.

In alcuni casi è stato accertato che le apnee dei neonati si verificano a causa del reflusso gastroesofageo. Ciò accade perché l’esofago del neonato non è ancora totalmente sviluppato nei primi mesi di vita del bambino e, per questo motivo, possono essere frequenti i classici eventi di reflusso. Tali episodi possono favorire dei blocchi alle vie respiratorie causando le apnee cosiddette “da rigurgito”, evenienza che può essere risolta aiutando il bambino a digerire prima di metterlo a dormire agevolando il ruttino.

Le apnee notturne nei bambini

Rispetto alle apnee nei neonati di cui abbiamo appena parlato, le apnee notturne nei bambini hanno invece un diverso impatto sulla vita del piccolo in quanto possono provocare varie complicazioni a livello di salute. Le apnee, inoltre, compaiono più spesso quando il bambino ha il sonno disturbato, ha episodi di enuresi notturna (ovvero fa la pipì a letto) oppure russa, mentre durante il giorno sviluppa la tendenza all’irritabilità e all’iperattività.

L’apnea ostruttiva nei bambini, ma anche negli adulti, compare con i già citati blocchi del respiro nel sonno. L’origine di questo disagio è dovuta all’interruzione momentanea del flusso di aria che passa nelle vie aeree superiori. La durata delle apnee notturne nei bambini può variare partendo da poco più di una manciata di secondi fino ad arrivare ad alcuni minuti con diversi cicli, a volte anche oltre una trentina in una sola ora.

Se questo tipo di disturbo non viene opportunamente curato, può causare serie complicazioni come ad esempio rallentamento della crescita o aggravamenti di patologie preesistenti tra le quali l’ipertensione, il diabete o problemi cardiovascolari.

Apnee notturne nei bambini: i sintomi

I sintomi che segnalano la presenza di apnee notturne nei bambini sono analoghi a quelli presenti negli adulti. Si tratta del classico russare, della propensione a respirare tramite la bocca, sonno inquieto, mal di testa al risveglio. Inoltre possono essere presenti anche manifestazioni proprie dell’infanzia come l’enuresi durante il sonno, problemi a concentrarsi, difficoltà comportamentali che si manifestano nel corso della giornata con diversi gradi di aggressività, iperattività e oscillazioni dell’umore e della personalità.

Le apnee che si verificano in età pediatrica si presentano in genere nei bambini che hanno tra i 2 e i 6 anni di età, ma possono sorgere a qualsiasi età. Si manifestano per diversi motivi:

  • presenza di rinite allergica o asma;
  • aumento del volume di adenoidi e tonsille;
  • trasformazione di tipo anatomico della conformazione cranio-facciale;
  • malattie genetiche;
  • presenza di obesità.

Dunque, i motivi che caratterizzano l’insorgere delle apnee notturne nei bambini possono avere origini diverse, ecco perché il protocollo di cura è tarato sul singolo piccolo paziente, tenendo conto della sua storia clinica personale.

Il Centro Medico Petrazzuoli, a questo scopo, dispone di laboratori multidisciplinari con figure professionali altamente qualificate come pediatra, ortodontista e allergologo pediatrico che insieme formano un team con anni di esperienza e che possono operare congiuntamente per la risoluzione completa del problema. I genitori possono quindi rivolgersi con fiducia agli specialisti del nostro staff con la certezza di avere sempre il supporto necessario per qualunque tipo di problematica.

Le cause dell’apnea notturna nei bambini

Quando dormiamo, ogni muscolo del corpo rilascia la tensione e si rilassa. Ciò vale anche per la muscolatura che contribuisce a tenere aperta la gola così che l’aria possa raggiungere i polmoni. In genere l’apertura della gola è sufficiente per consentire all’aria di passare ma, per alcuni bambini, ciò diventa problematico perché presentano una gola stretta. Tale restringimento è causato spesso dall’aumento di volume delle tonsille o delle adenoidi le quali, ingrossandosi, vanno a bloccare in parte il passaggio dell’aria. Così, nel momento in cui compare il sonno, i muscoli delle vie aeree superiori si rilassano spingendo i tessuti a chiudersi e bloccando di fatto la respirazione, causando l’apnea.

I fattori di rischio che determinano le apnee notturne nei bambini

Vi sono inoltre alcuni altri elementi che possono favorire l’insorgere delle apnee notturne nei bambini. Eccone alcuni tra quelli riscontrati più di frequente:

  • la mascella del bambino è molto piccola;
  • alterazioni della morfologia del palato;
  • dimensioni della lingua (più larga) che tende a scivolare indietro bloccando la gola;
  • tendenza all’obesità;
  • insufficiente tonicità muscolare causata da patologie specifiche come la paralisi cerebrale o la sindrome di Down.

Per quanto riguarda gli adulti, normalmente la causa delle apnee notturne è dovuta all’obesità mentre nei bambini la motivazione più diffusa e frequente è come specificato l’aumento della dimensione delle adenoidi e delle tonsille.

Quali sono i sintomi delle apnee notturne nei bambini?

Sappiamo che uno dei sintomi più ricorrenti per le apnee notturne è il forte russare, dovuto alla compressione del flusso dell’aria che cerca di fluire tramite le vie respiratorie bloccate o ridotte nelle dimensioni. Ciò nonostante, non sempre i bambini che mostrano la tendenza al russare sviluppano apnee notturne. È stato appurato che nei piccoli pazienti che hanno apnee si presentano anche altri sintomi durante il sonno notturno:

  • presenza di pause mute del respiro, molto lunghe, a cui seguono soffi, mancanza d’aria e respiro affannoso;
  • respirazione che si svolge primariamente tramite la bocca;
  • sonno agitato;
  • risvegli frequenti;
  • enuresi notturna;
  • sudorazione copiosa;
  • episodi di sonnambulismo.

I bambini soggetti ad apnee notturne, nel corso della giornata hanno altri disagi:

  • tendenza a soffrire di sonnolenza;
  • agitazione, nervosismo, impazienza, irritabilità;
  • difficoltà di concentrazione;
  • iperattività.

La polisonnografia pediatrica: una diagnosi importante per le apnee notturne nei bambini

In presenza di casi in cui si sospetti che il bambino sia affetto da apnee notturne, il medico può prescrivere una accurata diagnosi tramite la realizzazione di una polisonnografia pediatrica.

Infatti, se i genitori notano delle alterazioni nel corso del sonno del bambino, simili a quelle descritte nei paragrafi precedenti, riconducibili alla presenza di apnee notturne, è indispensabile informare il proprio pediatra e consultare lo specialista in otorinolaringoiatria o il pneumologo.

Dapprima il medico indagherà sulle abitudini del bambino, farà domande in merito alla qualità del sonno del piccolo, si informerà su quante ore dorme e se durante il giorno ha problemi di sonnolenza.

In seguito, una volta raccolte le informazioni di base, proseguirà verificando lo stato della bocca, della gola e della struttura del collo. Una volta raccolti tutti questi elementi, il medico sceglierà se eseguire o meno un ulteriore esame, la polisonnografia appunto, per ottenere una corretta diagnosi relativa alla presenza di eventuali apnee notturne. Tale esame può essere effettuato anche a domicilio. Grazie a questa indagine diagnostica si può distinguere le varie fasi del sonno del bambino tramite il controllo di alcuni valori fisiologici che saranno poi analizzati con scrupolo dal medico specializzato il quale darà in seguito la sua valutazione in base all’esito dell’esame.

Effettuare una corretta, tempestiva e precoce analisi riguardo alle apnee notturne dei bambini, insieme all’applicazione di un protocollo di cura mirato ove necessario, risulta essere l’azione migliore per evitare l’insorgere di problematiche che possono influire negativamente sullo sviluppo fisico e cognitivo/comportamentale del bambino, garantendogli una crescita corretta e armonica.

Polisonnografia per i bambini: la modalità con cui si effettua l’esame

Per realizzare la polisonnografia nei bambini, allo scopo di individuare la potenziale presenza di apnee notturne, si procede preparando il paziente nello stesso modo con cui si predispone l’esame per un adulto. Ovviamente le apparecchiature utilizzate saranno adeguate alla struttura fisica del bambino così da risultare il più possibile agevole per il piccolo paziente nell’intento di evitargli fastidi. L’esecuzione dell’esame prevede che siano applicate al bambino i seguenti strumenti:

  • il polisonnigrafo con la sua fascia elastica che si posiziona sull’addome;
  • la fascia elastica da posizionare sul torace;
  • il saturimetro da applicare al dito (saturimetro pediatrico, di dimensioni adatte al bambino);
  • la cannula nasale che ha il compito di monitorare il flusso del respiro;
  • il sensore deputato al controllo della posizione, che in genere è compreso nel polisonnigrafo.

Sfortunatamente accade molto spesso che il bambino abbia difficoltà a tollerare questi strumenti. Sarà dunque indispensabile l’aiuto dei genitori nel monitorare il piccolo nel corso della notte per ottenere una riuscita corretta dell’esame evitando che il bambino, muovendosi nel sonno, possa spostare il polisonnigrafo.

Come curare le apnee notturne nei bambini

In molti casi la terapia più utilizzata per curare le apnee notturne nei bambini è quella dell’intervento chirurgico per asportare le adenoidi o le tonsille. Vi sono poi situazioni particolari in cui è possibile fare ricorso alla chirurgia anche per risolvere alcune altre problematiche come:

  • rimozione di tessuto eccedente collocato nella parte retrostante della gola;
  • correzione di problemi strutturali del viso;
  • apertura di un varco nella trachea per aggirare il blocco delle vie aeree se in presenza di complicazioni fisiche.

Altri protocolli terapeutici utili al trattamento delle apnee notturne nei bambini:

  • applicazione di un dispositivo dentale che si fa indossare al bambino durante il sonno che ha lo scopo di tenere saldamente in avanti la mascella e contribuisce a garantire che le vie aeree restino aperte;
  • studio di una dieta personalizzata che aiuti il bambino in sovrappeso a perdere chilogrammi in eccesso;
  • applicazione di uno strumento atto a creare una pressione favorevole e costante delle vie aeree (detto CPAP).

In alcuni casi, invece, la chirurgia non è di aiuto e quindi non viene utilizzata. In effetti il motivo primario per cui si opta per l’intervento chirurgico è quello legato all’ingrossamento delle adenoidi o delle tonsille che può causare la chiusura delle vie respiratorie. Ciò nonostante è stato appurato che il volume di tonsille e adenoidi non sempre risulta essere la causa dei disturbi del sonno. Alcuni bambini presentano infatti tonsille e adenoidi del tutto normali ma, al tempo stesso, hanno forti difficoltà nella respirazione con apnee notturne mentre, al contrario, ci sono bambini che nonostante abbiano tonsille e adenoidi ingrossate non presentano nessun tipo di problema di apnee.

Si sono verificati dei casi in cui, dopo aver effettuato l’intervento chirurgico per l’asportazione di adenoidi o tonsille, i problemi respiratori del bambino durante il sonno non sono scomparsi.

Ecco perché sia gli accertamenti, sia il suggerimento di ricorrere alla chirurgia, devono necessariamente fare riferimento non solo ad un esame di tipo anatomico ma è indispensabile che siano affiancati da analisi e valutazioni oggettive della respirazione come ad esempio l’utilizzo del polisonnigrafo.

Le complicazioni delle apnee notturne nei bambini non opportunamente curate

Il disagio causato dalle apnee notturne nei bambini, se non curato con scrupolosità, può causare serie problematiche come un aumento della pressione del sangue, difficoltà a livello cardiaco o polmonare oltre a determinare un rallentamento nella crescita e nello sviluppo del piccolo. Si tratta, quindi, di problematiche diverse che possono anche degenerare in disturbi gravi, pertanto è fondamentale affrontare nel modo più corretto la diagnosi e il trattamento di questo fenomeno così frequente ma con aspetti diversi da bambino a bambino.

Lo staff del Centro Medico Petrazzuoli con i propri specialisti ed esperti dei vari laboratori di pediatria, ortodonzia e allergologia pediatrica, possono fornire ai genitori tutte le informazioni in merito alle apnee notturne e fugare qualunque dubbio se vi è il sospetto che il proprio bambino ne sia affetto. Potete rivolgervi con fiducia ai nostri medici che sapranno supportarvi per qualunque necessità.

Articolo scritto da:

Centro Medico Petrazzuoli


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