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Calcolosi Renale: un problema ricorrente e frequente

calcolosi renale

Epidemiologia e storia clinica

La calcolosi renale è una patologia molto frequente con una prevalenza elevata nei paesi industrializzati; in Italia poco meno del 10% della popolazione ne è afflitto. Tale patologia è caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini, calcoli appunto, lungo il decorso delle vie urinarie. L’esistenza della calcolosi risale a migliaia di anni fa: nel 1901 è stato scoperto in un bacino di una mummia un residuo di un calcolo che probabilmente affliggeva la salma; in vari trattati di medicina risalenti all’antica Mesopotamia, alla Grecia e ai Romani è citata questa patologia, della quale ne veniva descritta sia la possibilità terapeutica con soluzioni o sciroppi galenici o talvolta delle litotomie approssimative alla quale però il tasso di sopravvivenza era severamente basso. Il termine calcolo proviene dal latino “calculus” che vuol dire “piccolo sasso”, proprio per descrivere la presenza di questo piccolo sassolino nel rene o nelle vie urinarie.

Come si diagnostica?

La presenza di una microlitiasi (spesso denominata anche “rennella”) osservata molto spesso in maniera occasionale durante un’ecografia renale, rappresenta una condizione di rischio per una futura calcolosi o litiasi renale. La calcolosi di solito si presenta in maniera acuta con dolore forte, sordo ed irradiato per tutta la zona lombare, che rende difficile il riposo ed il mantenimento della stazione eretta: molto spesso è necessario l’accesso in pronto soccorso per la risoluzione della sintomatologia acuta. La diagnosi la si effettua per l’appunto attraverso l’ausilio di un ecografo o in casi più gravi e di difficile visualizzazione ecografica con esame TC e la terapia prevede sempre l’impiego di un antidolorifico per sedare il dolore.

Esistono fattori di predisposizione alla calcolosi che possiamo classificare in:

  • Fattori Dietetici: ridotta idratazione (o impiego di acque con alto residuo fisso a 180°), dieta ricca di sale, dieta iperproteica, ridotto consumo di vegetali e frutta;
  • Fattori Metabolici: obesità, ipertensione, iperuricemia, iperparatiroidismo, malattia di Chron o Rettocolite Ulcerosa;
  • Fattori Renali: rene a spugna midollare, acidosi tubulare, ipercalciuria, iperuricuria, iperossalaturia, IVU o pielonefriti ricorrenti.
  • Fattori genetici: mutazioni genetiche causanti la Malattia di Dent, l’Iperossalaturia primitiva e cistinuria, che si manifestano con eventi di calcolosi già in età pediatrica.

Di solito dopo una colica renale con espulsione del calcolo è risultato abbastanza utile l’analisi metabolica del calcolo: questa permette di analizzare i minerali di cui è composto il calcolo e favorendo una terapia mirata di prevenzione, come descritto successivamente.

Classificazione eziologica

I calcoli si classificano in base all’eziologia in cinque tipi:

  1. Ossalato di calcio (80%):
    Marrone scuro/ Nero Urine Acide

    Dieta ipocalcica.
    Malattie infiammatorie intestinali.
    Riduzione Citrato urinario.
  2. Fosfato di Calcio (5-10%)
    Bianco sporco Urine alcaline.

    Infezioni vie urinarie.
    Riduzione Citrato Urinario
  3. Acido urico (5-10%)
    Giallo/marrone/ Rosso Urine acide.

    Iperuricemia ed iperuricuria.
    Dieta ricca di proteine animali e frattaglie.
    Dieta ricca di frutti di mare.
    Riduzione Citrato Urinario

  4. Struvite (10-15%)
    Bianco sporco

    Calcoli di fosfato-triplomagnesiaco e carbonato-apatite
    Infezioni delle vie urinarie e/o Pielonefrite.
    Rari casi necessario intervento di litotomia.
  5. Cistina (1-2%)
    Rosa/giallo

    Malattia genetica con elevata escrezione di cistina.

 

 

I fattori più frequenti di predisposizione alla calcolosi sono:

  • Sovrasaturazione delle urine
  • Scarsa idratazione o idratazione con acque mineralizzate con residuo fisso a 180° non adeguato
  • Riduzione dei livelli di citrato urinario (diarrea cronica, acidosi tubulare, dieta iperproteica)
  • Infezioni delle vie urinarie recidivanti
  • Microlitiasi

Pertanto, in presenza di questi fattori di predisposizione ogni paziente dovrebbe fare una valutazione nefrologica con esame ecografico, per quantificare il grado di rischio di un evento di calcolosi ed attuare le modifiche dietetiche ed ambientali per evitarne la presentazione.

Un semplice esame urine può orientare lo specialista nefrologo ad una condizione di calcolosi: il riscontro di cristalluria (cristalli di urato, ossalato, fosfato di calcio) e variazioni del pH urinario possono rappresentare manifestazioni di una calcolosi in corso o di una condizione di predisposizione alla stessa (questo nei pazienti con microlitiasi caliceale). Di solito si può richiedere un approfondimento diagnostico con misurazioni dell’escrezione di calcio, ossalato, citrato, urato e fosfato e cistina nelle urine per un’analisi metabolica più accurata della condizione.

Quali rischi con calcoli renali?

Il paziente con calcolosi renale e/o con colica renale presenta diversi rischi, se non effettuata quanto prima una valutazione nefrologica ed un trattamento della condizione in corso ed è rappresentato da:

  • Episodi recidivanti di colica renale
  • Infezione del calcolo con IVU e nei casi gravi Pielonefrite ed Urosepsi
  • Malattia Renale Cronica con andamento progressivo
  • Alterazioni anatomiche dei calici renali

La Colica Renale

La Colica Renale è una condizione patologica caratterizzata da un evento acuto in cui si è avuta la formazione di un calcolo nei calici renali e genera dolore irradiato ai lombi e alla gamba, che rende impossibile sia la stazione eretta che la deambulazione. Tale condizione nel 70% dei casi richiede l’accesso al Pronto Soccorso del nosocomio più vicino e addirittura nel 10% richiede ricovero in un reparto per la gestione delle complicanze. La terapia è rappresentata essenzialmente da:

  • Soluzioni cristalloidi per via endovenosa (idratazione)
  • Antiinfiammatori per la gestione del dolore
  • Miorilassanti

La risoluzione della colica renale dipende da:

  • Dimensioni del calcolo
  • Mobilizzazione del calcolo nelle vie urinarie (ed espulsione)
  • Presenza di malattia renale cronica o di condizione di calcolosi

Minore è la dimensione del calcolo, più facile è la mobilizzazione ed eventuale espulsione e quindi la risoluzione dell’evento acuto senza complicanze; la presenza di malattia renale cronica e/o condizione di preesistente calcolosi renale rende più difficile la mobilizzazione e può favorire la cronicizzazione della condizione. Per tale motivo risulta molto importante che un paziente con calcolosi renale sia in follow-up nefrologico, così da ridurre gli eventi acuti.

Nei casi più gravi una calcolosi può richiedere la litotrissia e/o la rimozione endo-ureterale del calcolo.

Terapia

La terapia è mirata alla tipologia di calcolosi diagnosticata: l’impiego del citrato di potassio e del citrato di potassio e magnesio ha un’azione utile nei tubuli renali a favorire la solubilizzazione dei metaboliti, così da evitare l’aggregazione e la formazione del calcolo. Ovviamente le terapie fai da te e senza un visita nefrologica non si sono dimostrate efficaci nella gestione clinica della calcolosi.

Articolo scritto da:

Dott. Filippo De Stefano

Specialista in Nefrologia ed Ecografia


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Domande e Risposte frequenti

Che sintomi hanno i pazienti con Colica Renale?

Il sintomo principale è un dolore acuto e sordo a livello della zona lombare del rachide che si irradia alla gamba, che rende difficile la stazione eretta e la deambulazione e si giova solo se il paziente si mette seduto o sdraiato. E’ un dolore che peggiora con il passare dei minuti o ore, se non si interviene con terapia.

Soffro di calcolosi renale da anni e la creatinina sta aumentando, cosa devo fare?

Il paziente con calcolosi renale è di per sé un paziente suscettibile alla malattia renale cronica e come tale, se non trattata in maniera adeguata e non gestita da uno specialista nefrologo può causare la progressione del danno renale fino all’insufficienza renale terminale con necessità di terapia dialitica sostitutiva.

All’esame urine sono comparsi dei cristalli, cosa devo fare?

Il riscontro di cristalluria identifica una condizione di microlitiasi/litiasi, che se non associata ad evento pregresso di colica renale, risulta al momento asintomatica. Questo rappresenta il momento migliore per una visita nefrologica con ecografia così da valutare la situazione ecografica renale ed iniziare terapia di profilassi.

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